Petrella Guidi
Petrella Guidi (un tempo Petrella dei Tiberti) è lo scrigno segreto della Valmarecchia.
Un piccolo luogo di pace e storia, adagiato all’interno dell’affascinante panorama che fu dipinto spesso nei quadri di Piero della Francesca.
Il borgo si trova nell’acclivio destro del fiume Marecchia che dà il nome alla valle omonima.
Se ne ha già notizia nel 1125 quando Onorio II assegna, con propria bolla, il castello di Petrella specificando “novum” a Pietro Vescovo del Montefeltro.
Il nome attuale deriva sicuramente dal noto “Guido” (Petrella Guidi sta a significare, infatti, Petrella di Guido) il quale ebbe l’ardore di derubare un conte della Savoia in pellegrinaggio a Roma nel 1297.
Il Cardinale Albornoz la incluse nel rettorato di Sant’Agata Feltria, ma i Conti Oliva di Piagnano ne divennero i proprietari nel 1362, con un breve intervallo di vicariato ai Malatesta.
Tra le costruzioni di Petrella, il possente castello turrito: solo la torre, senza copertura, a memoria di quel solido sistema difensivo che prevedeva due distinte mura. L’arco a tutto sesto della porta riconduce a origini dell’epoca romantica.
Fortunatamente il borgo ha mantenuto invariata la propria impronta medievale, regalando un panorama suggestivo ai visitatori. E, sotto la torre superstite, ogni anno in agosto si tengono degli incantevoli spettacoli a tema.
Non mancano gli edifici religiosi:
- la chiesa di S. Maria di Casalecchio
- la parrocchiale di S. Michele Arcangelo
- la Chiesa di S. Apollinare al Castello. Proprio sull’altare maggiore di quest’ultima, nel 1700 circa, fu trasportato il muro di un oratorio, affrescato con l’immagine miracolosa della Vergine Maria.
Petrella Guidi è un angolo di paradiso, tanto che Tonino Guerra decise di omaggiare l’amico Federico Fellini e sua moglie Giulietta Masina, con una coppia di lastre di pietra interrate nel punto panoramico del borgo, da cui si scorge l’intera Valmarecchia.
Scrive Tonino Guerra su Fellini:
Qualcuno lo sapeva e diverse volte lo ha confidato anche a me: basterebbe una pietra rettangolare in un prato
d’erba e magari una panca per chi vuole tenerci compagnia.